Sembra che l'origine del modo di dire fare fiasco risalga al XVIII secolo quando, in un teatro di Firenze, il celebre Domenico Biancolelli, che a Parigi era noto per le sue "arlecchinate", in una sera di poca vena, improvvisò un monologo con un fiasco di vino. Il pubblico, mostrando di non gradire l'esibizione, iniziò a fischiare a più non posso. Da allora, quando le aspettative di qualcuno in campo artistico risultano fallimentari, si usa dire che si è fatto fiasco.
Quante opere che col tempo sono state riconosciute come capolavori, sono state accolte poco favorevolmente dal pubblico?
E quanti musicisti, poi celebrati come geni, hanno versato lacrime amare nel vedere i loro lavori accolti dall'indifferenza o, peggio, dal dissenso del pubblico e da una critica cinica e spietata, per giunta quasi mai in buona fede?
Per fortuna, come diceva quel saggio di Giuseppe Verdi, il tempo è un colino, e la Storia, quella con la esse maiuscola ha sempre saputo rendere giustizia alle cose importanti. |